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Punture d’insetto: allevia il prurito in 6 passi

Le punture d'insetto sono generalmente innocue ma possono essere molto fastidiose e a volte dolorose. Tutti conosciamo il disagio che può provocare anche una semplice puntura di zanzara, la cui saliva rilascia istamina, un mediatore chimico implicato nelle reazioni allergiche e infiammatorie.

I sintomi delle punture d’insetto

I sintomi che provocano le punture di insetti sono dolore pungente, bruciore e prurito, con un leggero rigonfiamento dell’area colpita, che compaiono generalmente nel giro di mezzora e durano per qualche ora, risolvendosi spontaneamente. La cute appare arrossata e rilevata: al centro del pomfo (la chiazza rossa e gonfia), si può notare una crosticina puntiforme, che corrisponde al diametro del pungiglione. Api, vespe e calabroni danno sintomi simili a quelli delle zanzare, ma in genere più pronunciati.

La puntura di ape è molto dolorosa: il pungiglione rimane incastrato nella pelle e, attorno a esso, si forma una piccola vescica contenente il veleno. Anche quella del calabrone può provocare un forte dolore, che però scompare entro poche ore, mentre il gonfiore resta e talvolta aumenta con il passare delle ore. Alcuni individui sono particolarmente sensibili ai morsi di insetto: sviluppano pomfi di grandi dimensioni, che permangono anche per ore o giorni e talvolta si trasformano in papule (chiazze) che a loro volta, dopo circa 10 giorni, diventano vesciche ripiene di liquido sieroso. Una volta risolte, le papule lasciano al loro posto macchioline chiare o scure.

Come alleviare i fastidi delle punture d’insetto

  1. Lavare l’area con acqua fredda, usando solo sapone neutro. Se esce sangue dalla ferita, lavarla con un detergente neutro e poi disinfettarla con alcol.
  2. Rimuovere il pungiglione di api e calabroni: disinfettare la cute con un batuffolo di cotone imbevuto d’alcol e sollevare il pungiglione delicatamente, utilizzando un ago sterile o una limetta smussata, per non rompere la vescica che contiene l’aculeo. Evitare la pinzetta per le sopracciglia: meglio usare le mani, dopo averle ben lavate e asciugate. Con due dita, premere delicatamente la pelle ai lati del pungiglione, per smuoverlo. Una volta asportato, far scorrere acqua fredda sopra e attorno alla puntura, per alleviare il dolore e bloccare l’infiammazione, oppure si applica del ghiaccio. Una pomata antistaminica o a base di cortisone (secondo il parere del pediatra) può calmare il prurito.
  3. Premere con delicatezza un cubetto di ghiaccio sulla zona: il freddo è un potente anestetico naturale, attenua i fastidi e allevia il gonfiore In alternativa al ghiaccio, che può risultare poco pratico perché si scioglie in fretta, si possono usare dispositivi ghiacciati  come Le Cube che rinfrescano all’istante e hanno un effetto disinfiammante e anestetico.
  4. Applicare prodotti specifici, come lozioni e pomate, formulati per lenire il fastidio da puntura d’insetto: contengono sostanze naturali, per esempio estratti di menta piperita, malva e mentolo, che donano immediato sollievo dalle morsicature di zanzare tigre, api, vespe e tafani e disincentivano il grattamento. Efficaci e sicure, non contengono ammoniaca e sono testate sulle pelli più sensibili e delicate.
  5. Gli errori da non fare. Non grattarsi, per non rischiare di infettare la lesione. Non spremere o incidere l’area che è stata punta. No ai rimedi fai-da-te, come applicare ammoniaca o frizionare con il limone: la prima può provocare ustioni e il secondo rende la pelle più sensibile ai raggi ultravioletti, se ci si espone al sole.
  6. Attenzione a questi segnali. Se dolore e gonfiore non passano, applicare una pomata antistaminica. Se invece compare del pus, segno che la lesione si è infettata, il medico può prescrivere una crema antibiotica. Se nel giro di pochi minuti il gonfiore aumenta, espandendosi ad altre zone del corpo, andare al Pronto Soccorso.
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