Il freddo in caso di febbre: sì o no?
La febbre fa paura: spesso ci si fa prendere dall’ansia quando il termometro scotta, precipitandosi subito dal medico o in farmacia. Complici i social network e la crescente diffusione di fake news allarmistiche, c’è chi parla addirittura di “fever-phobia“, l’ansia da febbre, diffusa specialmente dopo l’epidemia da Covid 19 non solo tra i genitori, ma nella popolazione in generale, per via di un’alterata percezione del rischio per la salute correlato a questa condizione, che nella maggior parte dei casi è del tutto transitoria e di natura benigna. Secondo la Fimp (Federazione italiana medici pediatri), la febbre è uno dei sintomi più diffusi nei bambini, rappresenta la principale causa di triage telefonico e la ragione di oltre il 30% di tutte le visite pediatriche.
La febbre non è una malattia
La febbre, tuttavia, quando sintomo di un’infezione o una malattia, è un meccanismo fisiologico di autodifesa indispensabile per la sopravvivenza, perché a temperatura febbrile funzionano meglio i meccanismi immunologici che mettono al tappeto virus e batteri. La febbre non è dunque un nemico da combattere: è il sintomo che il corpo sta reagendo a un attacco.
Dal punto di vista medico-scientifico, la febbre è definita come un incremento della temperatura corporea centrale al di sopra dei limiti di normalità che, per le linee guida italiane e l’Organizzazione Mondiale della Sanità`, equivale a una temperatura compresa tra 36,5 e 37,5°C misurata a livello ascellare. Se compresa tra questi valori, è considerata una temperatura del tutto normale e non va trattata. Tuttavia, soprattutto quando associata a sintomi come brividi, mal di testa, sudorazione, dolori muscolari, stanchezza, disidratazione, può risultare fastidiosa e costringere a letto.
Il freddo per avere sollievo
Quando si ha la febbre, il corpo ha bisogno di disperdere il calore in eccesso, non di accumularne altro. Quindi attenzione a coprirsi troppo con vestiti pesanti o coperte o a cercare calore accoccolandosi vicino a stufe e caminetti, perché non si fa che peggiorare la situazione. Sconsigliati, tuttavia, anche i rimedi casalinghi per abbassare violentemente la temperatura, come le borse del ghiaccio, le docce fredde o le spugnature di acqua e alcol che, oltre a essere inutili, possono risultare fastidiose e avere effetti collaterali. Se si trova giovamento dall’applicazione locale del freddo, può essere utile ricorrere a dispositivi come Le Cube che, in modo controllato e sicuro, può aiutare a sopportare meglio gli effetti del rialzo termico.
Come si usa Le Cube per la febbre
Piccolo ed ergonomico, Le Cube, offre la possibilità di una crioterapia “gentile“, utile per rinfrescare il viso accaldato dalla febbre, ammorbidire le labbra disidratate o alleviare il mal di testa, se passato per pochi secondi sulla fronte o sulle palpebre chiuse, al contrario del ghiaccio che gocciola, si scioglie rapidamente e il cui effetto freddo non può essere modulato in modo efficace.
Altri consigli utili per abbassare la febbre
Farmaci solo se necessari. Un innalzamento della temperatura non è sempre sintomo di malattia. La temperatura può aumentare per svariate ragioni, per esempio dopo uno sforzo o quando fa caldo. I farmaci antipiretici, come il paracetamolo, sono indicati solo in caso di valori superiori a 38-38,5 gradi, soprattutto se associati a malessere generale (discomfort). Di norma fanno effetto entro un’ora: nel frattempo applicare Le Cube può dare sollievo ai sintomi della febbre.
Bere acqua e reintegrare i sali. La sudorazione fa perdere liquidi e sali minerali, che vanno reintegrati con l’alimentazione o l’eventuale somministrazione di prodotti contenenti sali e zuccheri: uno studio dell’Università di Massey dimostrano che una disidratazione anche lieve aumenta la percezione del dolore, che spesso si accompagna alla febbre (mal di testa, dolori muscolari).