Hai prurito? Sfrutta La cura del freddo
È un istinto irrefrenabile, al quale è difficile resistere. Ma più lo si asseconda, più diventa forte e si autoalimenta. Il prurito è un sintomo complesso, molto frequente nella popolazione sana (le stime parlano di una persona su cinque che ha sofferto di prurito cronico almeno una volta nella vita), e difficile da fermare. È importante dunque trovare strategie alternative, sicure per la pelle e dagli effetti immediati e duraturi.
Perché insorge il prurito?
Le cause più frequenti di prurito sono: punture di insetti, eritemi solari, infestazioni da parassiti (come scabbia o pediculosi). Anche un’estrema secchezza della pelle (xerosi), tipica soprattutto degli anziani e di chi soffre di dermatite atopica, può generare prurito, a causa di una ridotta funzione di barriera. Il prurito è anche uno dei sintomi chiave di malattie dermatologiche molto diffuse, come eczemi, dermatiti, psoriasi, orticaria. Può essere una reazione al contatto o all’esposizione a determinate sostanze come metalli, cosmetici, tessuti, cibi o farmaci. Esiste poi un prurito di origine neuropatica, che comprende diverse condizioni, e psicogeno, riconducibile cioè a un disagio emotivo.
Perché non bisogna grattarsi?
Grattarsi peggiora la situazione soprattutto in chi presenta una pelle sensibile o fragilizzata (per esempio, la pelle a tendenza atopica o affetta da patologie come la psoriasi) oppure una pelle molto secca, perché causa un’ulteriore infiammazione. In tutti i casi, ma specialmente in chi presenta una cute di questo tipo, è fondamentale sostituire questo comportamento con altre abitudini o rimedi che non danneggino l’epidermide.
Cosa fare?
Se non si conosce la causa del prurito e questo è presente e costante, è bene recarsi dal dermatologo per risalire all’origine del disturbo e intraprendere le cure più adeguate. Avendo il prurito una forte componente psicologica, il dermatologo, oltre a prescrivere esami e terapie, può suggerire delle strategie non solo per alleviare questo disagio, ma anche per distrarre la mente dal pensiero del grattamento.
Strategie antiprurito
- Evitare lo stress. Una condizione psicologica di ansia e stress amplifica il prurito che diventa, a sua volta, causa di ulteriore disagio emotivo e tensione nervosa. Molto utili, indipendentemente dalla causa scatenante del prurito, appaiono dunque le varie tecniche di rilassamento come lo yoga e il training autogeno, che hanno un effetto antistress e distraggono dal sintomo e dalla tentazione di grattarsi.
- Applicare una crema idratante. Le creme emollienti e idratanti aiutano a lenire il fastidio, soprattutto se il prurito è associato a secchezza, e reidratano la cute. Se modesto, il prurito può trarre sollievo anche dall’applicazione di polveri aspersorie a base di talco e mentolo.
- Accarezzare la pelle. Se il fastidio è insopportabile, può essere bene sostituire il trattamento con il “rubbing”, lo sfregamento con i polpastrelli, meno traumatizzante per la cute.
- Mantenere la pelle pulita e asciutta. Fare una doccia fresca aiuta molto, avendo però l’accortezza di asciugarsi subito, tamponando delicatamente la pelle con un asciugamano senza strofinare.
- Evitare il caldo eccessivo. La soglia del prurito si riduce abbassando la temperatura corporea. È importante cercare di non sostare a lungo in ambienti chiusi, dove l’aria è molto secca e riscaldata, e non indossare indumenti stretti, di lana o tessuti sintetici, che non lasciano traspirare la pelle aumentando secchezza e prurito. È preferibile il cotone o la seta a contatto con il corpo.
La terapia del freddo
Un’ottima strategia per apportare sollievo e comfort immediato è la crioterapia, cioè la terapia del freddo. L’applicazione locale di ghiaccio ha infatti un’immediata azione antinfiammatoria, riduce rossore, infiammazione e prurito perché abbassa la temperatura corporea, stimola la circolazione del sangue, rinfresca e ha un effetto vasocostrittore e anestetico di lunga durata. Le compresse umide o i cubetti di ghiaccio però hanno lo svantaggio di inumidire la pelle: l’umidità è dannosa perché l’acqua, evaporando, secca la superficie epidermica peggiorando il prurito. Inoltre sono poco pratici e l’effetto non è durevole. Le Cube in questo caso è un ottimo presidio.
Come utilizzare Le Cube in caso di prurito
La pelle deve essere asciutta e pulita. Appoggiare Le Cube nelle aree dove si avverte il prurito e passarlo delicatamente con movimenti leggeri e circolari, senza fare pressioni e senza strofinare, per non sollecitare ulteriormente il prurito, poi spostarlo in un’altra area. Le Cube non richiede l’uso di dispositivi come creme o pomate, ma il suo utilizzo può essere seguito dalla stesura di una crema idratante prescritta dallo specialista, che prevenga la secchezza e mantenga integra la barriera cutanea, prolungando gli effetti benefici della seduta di crioterapia.