Acne: quando il freddo è un rimedio
C'è un rimedio naturale che può aiutare a combattere l'acne. Si tratta del freddo, ovvero la crioterapia da applicare sulle zone interessate dalle eruzioni cutanee.
Un brufolo si forma quando si ostruisce un follicolo pilifero, intrappolando il sebo in eccesso, i detriti cellulari e i batteri sotto la pelle. Si crea così un'infiammazione e quando le pareti del follicolo pilifero ostruito si rompono, il contenuto si riversa nel tessuto cutaneo circostante. Ecco che i brufoli si diffondono e l'infiammazione si estende.
Acne: in quali casi il freddo funziona
Questo è il motivo per cui il freddo può rappresentare un valido aiuto: producendo vasocostrizione riduce l'infiammazione, il rossore e il gonfiore. Questo rimedio però funziona solo su brufoli, pustole e cisti in fase attiva, ovvero su eruzioni in fase infiammatoria. Un impacco ghiacciato non ha nessun effetto su punti neri e su accumuli sebacei non infiammati
Come applicare il freddo
La crioterapia fai-da-te si può effettuare con un semplice cubetto di ghiaccio che dà sollievo immediato alla pelle, specie se è già provata perché sottoposta a terapie anti-acneiche irritanti. Massima attenzione, però, alle norme d’uso: il ghiaccio va tassativamente avvolto in un telo di cotone pulito (e mai posto a contatto diretto sulla pelle) e applicato massimo per 1-2 minuti per evitare vere e proprie “scottature” da freddo e peggiorare così l'infiammazione. Un rischio che non si corre se si utilizza il dispositivo Le Cube: questo perché il freddo che trasmette alla cute è sempre “gentile” e studiato apposta per non irritare. È importante prima e dopo l'uso disinfettare il minicubo per evitare di infettare ulteriormente la cute.
Talvolta le eruzioni cutanee compaiano in zone diverse dal viso, come sul petto o sulla schiena: in questi casi, in presenza di brufoli multipli, si può usare un apposito pack di gel da congelare o creare un impacco di ghiaccio. Basta riempire un sacchetto di plastica con cubetti di ghiaccio e acqua e avvolgerlo in un canovaccio pulito o in un tessuto sottile prima di posizionarlo sulla pelle.
Se i brufoli sono sulla schiena, ci si può sdraiare a pancia in giù o fissare l'impacco con una fascia compressiva. Attenzione però a rimuovere l'impacco di ghiaccio se la pelle inizia a essere insensibile o pruriginosa.
Il freddo come pronto intervento
L'uso del freddo è utile anche come rimedio di emergenza in caso di un singolo brufolo emergente: l'effetto frozen può bloccare l'infiammazione e prevenire lo sviluppo dell'eruzione.
In ogni caso è opportuno sottolineare che sebbene il ghiaccio da solo non possa curare l'acne, può però ridurre notevolmente il gonfiore e il rossore, rendendo i brufoli meno evidenti. Il freddo ha anche un effetto anestetico, che può offrire un sollievo temporaneo dal dolore in caso di brufoli gravemente infiammati.
Quante volte effettuare la crioterapia per l'acne? Si può inserirla nella beauty routine mattutina e serale, dopo aver deterso la cute e prima di applicare le eventuali terapie suggerite dal dermatologo.
Le cicatrici da acne: perché il freddo non funziona
Ma l'uso del freddo può in qualche modo curare le cicatrici dell'acne? No, il ghiaccio in sé non migliora le cicatrici dell’acne. Può alleviare temporaneamente il rossore e il gonfiore dell'infiammazione dell'acne attiva, e questo può in qualche modo evitare che le lesioni peggiorino e quindi provochino cicatrici più profonde, ma non guarirà la pelle una volta che si è formata una cicatrice da acne. Questo danno è troppo profondo per essere trattato con il ghiaccio.
Quando si forma un brufolo negli strati più profondi della pelle, si crea un danno ai tessuti. Una volta che il brufolo guarisce, la pelle inizia a produrre collagene per riparare le aree lesionate e questo provoca la formazione di una cicatrice, che può essere atrofica (e in questo caso si crea un avvallamento) o al contrario ipertrofica, ossia in rilievo. Gli studi hanno dimostrato che la terapia del freddo (nota anche come crioterapia locale) è stata utilizzata efficacemente nel trattamento delle cicatrici in rilievo, inclusi i cheloidi.